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Il Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio è nato all’interno di un progetto di sistema museale all’epoca voluto dall’Amministrazione Provinciale di Siena e dal 2003 coordinato da Fondazione Musei Senesi, che ancora oggi riunisce gli oltre quaranta musei delle terre di Siena. In particolare, il museo di Serre di Rapolano rientra fra i “musei della memoria”, che raccontano la storia e le tradizioni del territorio attraverso collezioni demoetnoantropologiche.
I musei demoetnoantropologici nascono portando avanti una visione degli spazi museali come luoghi comunicativi, in cui ciò che viene conosciuto al loro interno deve essere approfondito e completato all’esterno. Al visitatore in questo tipo di museo viene chiesto di partecipare emotivamente, di immaginarsi in uno spazio e tempo diverso da quello in cui sta attualmente vivendo, anche grazie a supporti tecnologici e multimediali.
Il Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio a sua volta funge da porta tra la memoria contadina e il tempo presente del fruitore e permette di valorizzare il territorio e tutti quei beni volatili che lo compongono: tra questi anche quelle manifestazioni o espressioni viventi ereditate dai nostri antenati e trasmesse alle nuove generazioni, come tradizioni orali, arti performative, pratiche sociali, rituali, eventi festivi, conoscenze e pratiche riguardanti la natura e l’universo o le conoscenze e le abilità per produrre l’artigianato tradizionale. Un patrimonio dunque rappresentativo di un genius loci e di una comunità, ma al tempo stesso, per la sua valenza sociale, da rileggersi in chiave universale a conferma del valore della diversità culturale
Il Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio nasce, dunque, con l’intento di conservare, interpretare e trasmettere alle nuove generazioni gli elementi caratteristici, materiali e simbolici del fenomeno della mezzadria: un luogo che nel tempo ha assunto per la comunità del paese di Serre di Rapolano un valore simbolico e un ruolo centrale.
Il museo si sviluppa su diversi piani, ma il percorso museografico si articola in due sole sezioni ben riconoscibili, la prima dedicata all’oliviera e la seconda alle fonti storiche relative alla Grancia di Serre di Rapolano e all’Ospedale senese. Nello specifico, al piano inferiore, gli spazi del vecchio frantoio erano stati dedicati al ciclo dell’olio; Al terzo piano era stato ricavato un grande spazio dedicato alle conferenze, centro di incontri per presentazioni di libri e pubblici dibattiti in quella che è conosciuta come Sala del Grancere o Sala del Camino, così chiamata per il pregiato caminetto in pietra serena dalle forme barocche fatto costruire dal rettore Agostino Chigi nel 1629.
Attualmente ospita la mostra Fervet Opvs , curata da Luciano Brogi ed Enza Billi, inaugurata il 30 luglio 2021 ed estesa sulla maggior parte degli spazi espositivi del Museo della Grancia, si è posta l’obiettivo di ricostruire la vita dei lavoratori nelle cave di travertino dall’inizio del Novecento fino agli ultimi decenni del secolo. Gli argomenti della mostra variano dai più caldi, come le lotte sindacali per la sicurezza sul lavoro, fino al racconto della vita in cava, dai mezzi di trasporto, alla mensa e all’avviamento professionale realizzato dalla scuola di scalpellini.
Orario di Apertura:
Dal 1° maggio al 31 ottobre: venerdì 16-19. Sabato, domenica e Festivi 10-13 15-19.
Dal 1° novembre al 30 aprile: sabato, domenica e festivi 10-13 14-18.
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